2009/03/07

1969/03/07: La giornata cruciale

Il giorno che si apre con la solita sveglia dal Centro di controllo di Houston è per i tre astronauti di Apollo 9 il quinto e il più difficile da quando hanno lasciato il pianeta Terra lunedì 3 marzo 1969.

È il momento della manovra fondamentale dell'intera missione: il distacco del Modulo Lunare (LM) dall'astronave madre, il suo allontanamento in volo libero, la successiva separazione dei due stadi di "Spider" (quello di ascesa da quello di discesa) ed infine il ricongiungimento con la capsula Apollo.

I rischi che oggi corrono i tre astronauti, soprattutto per i due a bordo del LM, non sono da sottovalutare. Il "ragno lunare" è un congegno complesso, fragile e delicato. È concepito per muoversi e funzionare nello spazio e naturalmente per scendere sulla superfice della Luna e ripartirne. Nel caso della missione di Apollo 9, se "Spider" non riuscisse a ricongiungersi con l'astronave-madre "Gumdrop", James McDivitt e Russell Schweickart non avrebbero alcuna possibilità di salvezza. Il Modulo Lunare da solo non potrebbe ritornare sul nostro pianeta: la sua struttura non sarebbe in grado di sopportare l'attrito con i primi strati dell'atmosfera e le conseguenti temperature infernali del rientro.

I tecnici e i dirigenti della NASA parlano senza metafora, nel corso di una conferenza stampa, di giornata "decisiva" e di "vita e di morte". Vita e morte per i due astronauti a bordo del Modulo Lunare ma anche per lo stesso programma lunare americano: oggi, 7 marzo 1969, è il momento della verità.

Consumata la colazione e indossata di nuovo la tuta spaziale, i tre astronauti si accingono per la prova più spettacolare della missione. Sono trascorse 92 ore e trentanove minuti dal distacco dalla rampa di lancio 39-A, in Italia sono le 13:39, è in corso a cinquantanovesima orbita intorno alla Terra. David Scott, rimasto solo a bordo del Modulo di Comando, aziona il dispositivo di sblocco per liberare le dodici staffe che fino a quel momento hanno tenuto unite la capsula Apollo al Modulo Lunare dove si trovano ora James McDivitt e Russell Schweickart.

Dopo il distacco, per circa una ventina di minuti "Gumdrop" e "Spider" procedono appaiati alla straordinaria velocità di 28.000 chilometri l'ora. Attraverso gli oblò delle due navicelle, i tre uomini della NASA si osservano, si salutano, ma soprattutto compiono un'accurata ispezione dei due veicoli spaziali. Alle 14:02 italiane, al di sopra dell'Oceano Atlantico, quando i due veicoli sono ad una distanza di quindici metri l'uno dall'altro, Scott aziona i piccoli razzi direzionali dell'Apollo allontanandosi dal Modulo Lunare e collocandosi su un'orbita circolare intorno alla Terra di 247 per 243 km.

Quarantacinque minuti dopo, assicuratisi del perfetto funzionamento del "ragno lunare" in tutti i suoi componenti, McDivitt e Schweickart accendono per venticinque secondi il motore principale della sezione di discesa, collaudando la manovrabilità del veicolo e portandosi ad un'altezza dal nostro pianeta di 251 km, in un'orbita più allungata rispetto alla posizione dell'astronave pilotata da Scott. In tal modo il LMimpiega molto più tempo a compiere il suo giro di rivoluzione, perdendo così terreno rispetto all'Apollo.

Alle 16:40 italiane, quando la distanza tra le due navicelle è di 81 chilometri, viene nuovamente riacceso il razzo della sezione di discesa di "Spider", portando lo straordinario veicolo alla distanza massima di 180 chilometri dalla capsula pilotata da Scott. I tre astronauti ormai hanno perso ogni contatto visivo tra di loro; l'unico collegamento che li unisce sono le comunicazioni radio. Alle 17:37 italiane, a quattro ore dall'inizio della spettacolare ma delicatissima operazione, sul cielo dell'Africa meridionale ha inizio la parte più difficile dell'intera missione di Apollo 9, ovvero la manovra che dovrà concludersi con il "rendez-vous" e quindi con l'attracco di "Spider" con "Gumdrop".

Il comandante McDivitt e il suo compagno di avventura Schweickart modificano nuovamente la loro orbita, abbassandone la quota e riguadagnando in questo caso il terreno che avevano perduto nei confronti del veicolo madre.
Avvistato finalmente "Gumdrop", viene sganciata facendo saltare i bulloni esplosivi la sezione di discesa del LM con le sue quattro zampe, mettendo allo scoperto il razzo della sezione di risalita. In vista del "rendez-vous" e successivo aggancio, McDivitt effettua l'accensione del motore come se si trattasse di una partenza dal suolo lunare, poi con una serie di accensione i due uomini a bordo del LM riducono progressivamente la distanza tra loro e Scott. Se la manovra di aggancio non riuscisse, McDivitt e Schweickart rimarrebbero prigionieri in orbita, destinati a morire una volta esaurite le riserve di ossigeno.

Ma ancora una volta tutto si svolge alla perfezione: i motori e il radar di "Spider" funzionano impeccabilmente. Alla vista di ciò che rimane del Modulo Lunare, il pilota del Modulo di Comando David Scott trasmette i suoi saluti: "Siete il ragno più grande, più simpatico e più buffo che io abbia mai visto!"

Alle 19:59 ora italiana, mentre le due navicelle sorvolano l'emisfero del nostro pianeta ancora illuminato dal Sole, avviene il "docking". "Non ho mai sentito un suono così piacevole" esclama entusiasta il comandante McDivitt. A terra l'orologio del Centro spaziale di Houston segna 99 ore e tre minuti dall'inizio del volo da Cape Kennedy.

Dopo aver portato a termine con successo il ricongiungimento nello spazio, un'ora circa dopo, McDivitt e Schweickart, infilandosi nello stretto condotto di collegamento, raggiungono di nuovo Scott e riprendono posto a bordo del Modulo di Comando.

Sull'Apollo si fa festa. I cuochi della NASA, prevedendo il successo dell'impresa, hanno avuto un delicato pensiero per i precursori del viaggio lunare ed hanno preparato per il quinto giorno di volo un menù speciale: oltre a carne, verdura e formaggio questa volta c'è anche un gustosissimo dolce.

Prima che i tre astronauti inizino un giusto e lungo periodo di riposo, viene distaccato ciò che rimane dell'originario "Spider", la sezione superiore, poi su comando radio da Terra viene riacceso il motore fino all'esaurimento del carburante. Ora sia lo stadio di ascesa come quello di discesa sono dei relitti vuoti, destinati a disintegrarsi durante il rientro nell'atmosfera terrestre.


Il Modulo Lunare "Spider" libero nello spazio, fotografato da David Scott. A bordo, James McDivitt e Russell Schweickart (foto AS09-21-3212, scansione di Ed Hengeveld).



Il Modulo di Comando "Gumdrop" con a bordo David Scott, fotografato dal Modulo Lunare "Spider".



Foto AS09-21-3205, scansione di Ed Hengeveld.



Foto AS09-21-3183, scansione di Ed Hengeveld.



Lo stadio di risalita del Modulo Lunare con a bordo McDivitt e Schweickart; fra poco avverrà l'aggancio con il Modulo di Comando, dove li attende Scott. Foto AS09-21-3236, scansione di Ed Hengeveld.



La parte superiore del LEM "Spider", ormai priva di equipaggio a bordo, rilasciata nello spazio. Foto AS09-21-3254, scansione di Ed Hengeveld.