A causa delle pessime condizioni meteorologiche nel punto originariamente previsto per l'ammaraggio, la nuova zona dove avverrà lo "splashdown" è stato all'ultimo momento modificato. Non più nei pressi delle Bermuda, ma più a sud, vicino all'Isola Grand Turk nel gruppo delle isole delle Bahama. Per questo motivo il Centro di Controllo di Houston ha chiesto ai tre astronauti di compiere un'orbita supplementare, restando così nello spazio un'ora e 37 minuti in più rispetto al programma originale del volo.
La fase critica del rientro ha inizio alle 17:31 ora italiana, le 11:31 della costa orientale degli Stati Uniti. Sono trascorse 240 ore e 36 minuti dal momento del distacco dalla rampa di lancio 39-A, quando David Scott, il pilota del Modulo di Comando (CM), mette in funzione il potente motore del Modulo di Servizio (SM) in modo da spingere l'Apollo verso il basso, fuori dall'orbita seguita fino a quel momento.
Abbandonato successivamente lo stesso Modulo di Servizio, poco più tardi la capsula Apollo, con a bordo il suo prezioso carico, James McDivitt, Russell Schweickart e David Scott, che con il loro viaggio hanno avvicinato come non mai l'America al raggiungimento del satellite della Terra, si tuffa attraverso gli strati densi dell'atmosfera terrestre.
E' il momento più drammatico al termine di ogni missione spaziale. Gli uomini, anche mentre tentano di conquistare altri corpi celesti, si trovano ad affrontare i pericoli maggiori quando partono dal loro pianeta natale, la Terra, e quando vi ritornano.

Trascorsi, tra la tensione generale dei tecnici della NASA, i quattro interminabili minuti di "blackout", in cui non è possibile alcuna comunicazione tra il centro di controllo a terra e la capsula, dalla portaerei di recupero "Guadalcanal" i marinai e il personale di bordo odono in maniera distinta il "boom" provocato da ciò che rimane del grande veicolo spaziale lanciato il 3 marzo da Cape Kennedy che attraversa il muro del suono. L'emozionante e spettacolare discesa della capsula verso le acque dell'Oceano Atlantico viene irradiata in diretta in tutto il mondo attraverso i canali televisivi grazie alle telecamere installate a bordo degli elicotteri di recupero.
Dopo l'apertura dei tre paracadute principali alle 18:01 ora italiana, le 12:01 in Florida, lo "splashdown" a meno di cinque chilometri dalla nave portaerei "Guadalcanal". sono trascorse 241 ore e 54 secondi dall'inizio della missione. L'astronave comandata da James McDivitt tocca dolcemente le acque dell'Oceano in perfetto assetto con la cabina perfettamente in verticale, al contrario dei due rientri precedenti, quelli di Apollo 7 e 8, tanto che non è necessario ricorrere allo speciale congegno di galleggiamento per raddrizzarla.


La discesa finale della capsula che riporta sulla Terra dopo dieci giorni di volo l'equipaggio di Apollo 9 (foto ap9-S69-20364).

Ore 18:01 italiane, il Modulo di Comando "Gumdrop" tocca le acque dell'Oceano Atlantico. Per McDivitt, Scott e Schweickart missione compiuta! (foto ap9-69-H-444).

I cosiddetti "uomini rana" hanno raggiunto la capsula Apollo, tra breve si aprirà il portello e gli astronauti potranno finalmente respirare aria fresca (foto ap9-KSC-69PC-78).
Usciti dalla cabina di quella che è stata la loro casa nel cosmo per dieci giorni alle 18:27 ora italiana, i tre astronauti raggiungono la portaerei "Guadalcanal" a bordo degli elicotteri di recupero.
Alle 18:50 i tre eroi di Apollo 9, appena sbarcati sulla nave recupero, ricevono il primo giusto tributo di applausi dai militari e dal personale di bordo. E' il più degno epilogo di una nuova impresa umana condotta alla perfezione dal principio alla fine.

(foto ap9-S69-27921, scansione di Ed Hengeveld)

(foto ap9-KSC-69PC-81)

(foto ap9-69-H-452)